Alter Christus: san Francesco e Compostela.
Alla ricerca della trascendenza
La monarchia cristiana, con un potere che emanava da Dio, era l’incarnazione dell’armoniosa corte celestiale. Al momento del transito verso l'Aldilà, il re –Alfonso IX di León e Galizia (1188-1230)– si rappresenta addormentato, nelle vicinanze della tomba dell'Apostolo, per poi svegliarsi nell'eternità e partecipare al banchetto celeste annunciato nell'Eucarestia.
I tesori più preziosi erano le reliquie, in special modo nei cammini di pellegrinaggio, corpi santi che partecipavano ai doni dello Spirito Santo e che esprimevano con i loro miracoli la volontà di Dio. Anche la musica ha un ruolo importante nell'ambientazione di questo mondo simbolico, come mezzo espressivo al servizio del culto ed esempio di bellezza come emanazione della virtù. Tuttavia, serve anche al mondo profano, alle feste e alla danza. Una realtà mondana conosciuta da san Francesco nella sua vita precedente, ma rifiutata dopo la sua conversione dinanzi al crocifisso di San Damiano.
La nuova vita dello spirito porterà san Francesco a seguire i passi dei discepoli di Gesù, ad essere un nuovo apostolo nel suo secolo. La presenza di Compostela e del suo pellegrinaggio nell'ambiente dell'epoca non fu estranea a Francesco, perché san Giacomo il Maggiore gli infondeva con il suo esempio il vigore necessario per intraprendere il cammino dell'apostolato e del sacrificio personale.
Oltre ad osservare la tradizione del viaggio pietoso a Santiago di Compostela, membri della prima generazione francescana –maschile e femminile– si recano in pellegrinaggio alla tomba dell'apostolo san Giacomo e stabiliscono le loro comunità nelle città del percorso e a Compostela.
Iii. alter christus, san francesco compostela.
Palazzo Bonacquisti, Piazza del Comune |
Alter Christus: san Francesco e Compostela.
Alla ricerca della trascendenza
La monarchia cristiana, con un potere che emanava da Dio, era l’incarnazione dell’armoniosa corte celestiale. Al momento del transito verso l'Aldilà, il re –Alfonso IX di León e Galizia (1188-1230)– si rappresenta addormentato, nelle vicinanze della tomba dell'Apostolo, per poi svegliarsi nell'eternità e partecipare al banchetto celeste annunciato nell'Eucarestia.
I tesori più preziosi erano le reliquie, in special modo nei cammini di pellegrinaggio, corpi santi che partecipavano ai doni dello Spirito Santo e che esprimevano con i loro miracoli la volontà di Dio. Anche la musica ha un ruolo importante nell'ambientazione di questo mondo simbolico, come mezzo espressivo al servizio del culto ed esempio di bellezza come emanazione della virtù. Tuttavia, serve anche al mondo profano, alle feste e alla danza. Una realtà mondana conosciuta da san Francesco nella sua vita precedente, ma rifiutata dopo la sua conversione dinanzi al crocifisso di San Damiano.
La nuova vita dello spirito porterà san Francesco a seguire i passi dei discepoli di Gesù, ad essere un nuovo apostolo nel suo secolo. La presenza di Compostela e del suo pellegrinaggio nell'ambiente dell'epoca non fu estranea a Francesco, perché san Giacomo il Maggiore gli infondeva con il suo esempio il vigore necessario per intraprendere il cammino dell'apostolato e del sacrificio personale.
Oltre ad osservare la tradizione del viaggio pietoso a Santiago di Compostela, membri della prima generazione francescana –maschile e femminile– si recano in pellegrinaggio alla tomba dell'apostolo san Giacomo e stabiliscono le loro comunità nelle città del percorso e a Compostela.
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